Cafasse (m. 408) è situato alle pendici dei monti Basso e Corno. Il suo territorio è attraversato dalla provinciale Torino - Lanzo ed è passaggio obbligato per coloro che vogliono accedere alle Valli di Lanzo arrivando da Venaria. Il paese risulta così suddiviso in due zone distinte: una pianeggiante, comprendente il capoluogo, che si estende lungo l'antica via di collegamento con Lanzo e l'altra, concentrata sull'altopiano pedemontano, dove si trova la frazione di Monasterolo.
L'etimologia del nome pare derivi dal latino cafaxie ossia case sparse o a fasci costruite sui territori strappati alla Stura. Non si hanno notizie sicure di Cafasse prima del secolo XI, infatti i primi documenti scritti in cui compare Cafasse sono i diplomi imperiali di Corrado II Salico (1026) e di Arrigo III (1046).
È probabile che in quegli anni, sotto la direzione dei Benedettini di Mathi, si stabilirono i primi coloni. Da allora sino al 1742, quando divenne Comune autonomo, seguì le vicende di Mathi e di Balangero. Diversa è la sorte toccata a Monasterolo. Il documento più antico in cui si nomina Monasterolo è opera del Vescovo Majnardi, in cui elenca la chiesa di Santa Maria in Monasterolo fra i possedimenti dall'Abbazia di San Solutore a Torino. Federico II, successore di Federico Barbarossa investì del feudo i Visconti di Baratonia. Nel secolo XIV passò ai Principi D'Acaja, nel secolo XV agli Arcourt. Divenne comune autonomo nel secolo XVI e rimase tale fino al 1928.