Pesca

Pesca - profilo

Il crescente bisogno di attività all’aria aperta, l’attenzione all’ambiente e la necessità di evadere dallo stress cittadino fanno delle Valli di Lanzo il territorio ideale per i tanti appassionati di questo sport

Il torrente, i ruscelli e lo spettacolo dei laghetti alpini, il tutto racchiuso in una cornice di boschi, radure, alte montagne e ghiacciai offrono le condizioni ideali in cui il pescatore, che più di ogni altro individuo è attento osservatore dell’ambiente che lo circonda, esercita con piacere la sua attività.

I tre rami della Stura (denominati “Stura di Viù , Stura di Ala e Stura di Val Grande”) con tutti i vari affluenti provenienti dai più alti laghi alpini e ghiacciai affiancati anche dai torrenti Tesso e Tessuolo della vallata laterale comprendente i comuni di Monastero e Coassolo sono l’habitat ideale per le trote che lo popolano, siano esse di specie fario, iridea o ibridi . Anche se in pochi esemplari si può ancora però valutare la presenza della preziosa trota marmorata.

Bisogna però anche considerare come purtroppo i disastri ambientali delle piene del 1994 e del 2000 ci abbiano totalmente privati dei fantastici Temoli pinna blu che hanno reso famose le valli ai pescatori a mosca del Piemonte e che facevano accorrere pescatori anche da altre regioni.

Alcune riflessioni ci portano poi anche ad osservare come negli ultimi anni ci sia stato un impoverimento ittico con un conseguente certo abbandono dei tratti a pesca libera come effetto della nascita delle sempre più numerose riserve a pagamento.

In queste acque negli anni si sono svolte numerose manifestazioni di pesca sia a livello promozionale che a anche a livello nazionale. Parecchie anche le gare di pesca a mosca.

Per pescare nelle valli di Ala e Val Grande è sufficiente la licenza regionale che attualmente corrisponde a € 22,72 mentre per la Stura di Viù (che comprende anche il tratto di Germagnano) occorre anche un versamento di € 12,00 alla Tesoreria Provinciale di Torino. Consultare comunque sempre il regolamento provinciale.

Sperando in una sempre più attenta gestione del territorio e in un progressivo ripristino di alcune aree di potenziale interesse confidiamo che le nostre Valli si possano sempre di più proporre come “Il paradiso dei pescatori”.

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