Viù

Il territorio - Comune di Viù
30/08/2020

Alberto Neuschüler, un pittore da Vienna alla Valle di Viù

MUSEO D’ARTE SACRA
DAL 18 LUGLIO AL 30 AGOSTO: Alberto Neuschüler: i quattro dipinti esposti, ben rappresentano la sua meritevole arte pittorica e sono un piccolo contributo a far conoscere e apprezzare questo artista di Vienna, ma di adozione dei Tornetti di Viù, dove morì nel 1944. I Tornetti di Viù e la montagna sono stati infatti oggetto di alcune sue opere, e Neuschüler appartiene a quella cerchia di numerosi artisti che tra Otto e Novecento predilessero la Valle di Viù. Questa mostra può essere considerata un’estensione di quella allestita al Museo Civico Alpino Arnaldo Tazzetti, a Usseglio, MONTAGNE. Mito e fortuna delle Alpi occidentali tra Ottocento e Novecento. Orari: sabato e domenica ore 15/1

Viù

L'origine del nome Viù è da far risalire al latino vicus, da tradursi come villaggio, secondo alcuni studiosi, oppure come via o passaggio, secondo altri. Il territorio di Viù è stato abitato sin dall'età preistorica, come attestano sia i reperti neolitici sia le incisioni rupestri ritrovati nel territorio. Anche la presenza romana ha lasciato testimonianze, come le monete romane rinvenute sul sito dove sorgeva l'antico castello nella frazione Versino. Nel 1159 il feudo di Viù passò ai Visconti di Baratonia. Dalla prima metà del secolo XIV le vicende storiche di Viù s'intrecciano con quelle di Casa Savoia: nel 1313 il territorio venne assegnato agli Acaja, successivamente, nel 1345, ad Amedeo VII, il Conte Rosso. Tra il 1333 e il 1335 i tre quarti del feudo passarono alla famiglia Giusti di Susa, poi nel 1350 vennero ceduti ai Provana di Carignano e Leinì. Nel 1465 la quarta parte venne ereditata dagli Arcourt. Solo nel 1633 il feudo venne unificato sotto la guida di Ottavio Provana, nominato primo conte di Viù dal duca Vittorio Amedeo I. Tra il 1799 e il 1815, durante la Restaurazione, nella frazione Maddalene venne collocato un avamposto delle truppe austro - russe, che avevano occupato Lanzo. Dopo il ritorno dei Savoia, Viù iniziò ad essere frequentato dalla nobiltà torinese e ne divenne sede di villeggiatura.

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