Unione Montana Alpi Graie
Inaugurazione della seconda sede del Museo Diffuso di Arte Sacra della Valle di Viù
Unione Montana Alpi Graie
L’Unione Montana Alpi Graie, nata nel 2014, si compone dei comuni di Groscavallo, Ceres, Lemie, Rubiana, Usseglio e Viù. Occupa una superficie di circa 350 kmq, interamente distribuiti in area montana, ovvero oltre i 600 sul livello del mare, conta una popolazione di 4.090 abitanti. Di straordinaria bellezza e imponenza molte delle montagne che incorniciano il territorio: il Rocciamelone, la Lera, la Croce Rossa, la Punta d’Arnàs, la Torre d’Ovarda, la Punta Golai, la Punta Lunella, il Civrari, l’Arpone, la Ciamarella, la Levanna Orientale, la Punta Groscavallo, la Punta Girard, la Punta Mezzenile. Ai bacini artificiali di Malciaussia, della Rossa (il più alto d’Europa) e della Torre, si unisce una miriade di laghetti alpini: dai laghi del Trione a quelli delle Unghiasse e Sagnasse, dai laghi di Viana ai laghi d’Ovarda, dai laghi d’Autaret ai laghetti del Turlo. Parecchi i rifugi di alta quota per gli escursionisti più preparati, tra i più frequentati il Daviso, il Cibrario, il Tazzetti. Il territorio può contare su spazi incontaminati, ove escursionisti, bikers, ciaspolatori, sci alpinisti possono muoversi a contatto con la natura, godendo del fascino di splendidi panorami, ma anche di memorie storiche (sentieri dei partigiani, are celtiche e romane, ville d’epoca), complessi monumentali legati principalmente all’architettura religiosa, complessi museali, vestigia dell’architettura alpina (fontane, ponti, baite, vecchi forni), parchi naturalistici. Variegate le offerte in ambito sportivo: dallo sci alpino, al pattinaggio, dallo sci di fondo alle ciaspole, allo sci-alpinismo, dall’arrampicata sportiva, alla mountainbike. Non mancano poi campi polivalenti una piscina estiva, parco avventura, falesie attrezzate, minigolf. Numerosi anche gli eventi che costellano le stagioni estive ed invernali: arte, musica, competizioni sportive, manifestazioni fieristiche, spesso animate da gruppi folcloristici, cori alpini, formazioni musicali del territorio. Ricco il paniere dei prodotti tipici: paste di meliga, salami di turgia, tome di alpeggio, formaggi di capra, funghi, castagne, piccoli frutti, miele, patate di montagna. Articolata anche l’offerta ricettiva: case vacanze, case di ferie, rifugi escursionistici, agriturismi, alberghi, spazi camper, campeggio, ristoranti che propongono piatti della cucina di montagna. Ben strutturata la rete dei servizi, che comprende alcuni sportelli bancari, uffici postali, sportelli turistici, farmacie, ambulatori medici, guardia medica festiva e notturna, servizio di ambulanze.
GROSCAVALLOGroscavallo con le sue numerose frazioni si estende sino alla testata della Val Grande, in cui spiccano le cime imponenti e maestose cime dell’Uja di Ciamarella, dell’Uja della Gura e della Levanna Orientale. |
LEMIEOltrepassato Viù, proseguendo lungo la strada provinciale s’incontra un ampio vallone ricco di vegetazione nel quale, in corrispondenza dello sbocco della valle della Torre d’Ovarda, è situato Lemie (m. 960). |
RUBIANARubiana è stata frequentata in epoca romana come luogo di transito commerciale. Ma il nome di Rubiana è citato per la prima volta in epoca medievale nell’elenco dei beni patrimoniali attribuiti all’Abbazia di San Giusto di Susa, fondata nel 1029 da parte del marchese Olderico Manfredi e di Alarico, vescovo di Asti. Nel 1414 Rubiana dipenderà dal potere dei monaci di Susa fino alla soppressione dell’Abbazia, avvenuta nel 1786. |
USSEGLIOSalendo, dopo Lemie, si raggiunge Usseglio (m. 1265), ultimo comune della Valle di Viù. Adagiato in un’ampia conca verdeggiante solcata dalla Stura e circondata da imponenti rilievi montuosi. |
VIÙL’origine del nome Viù è da far risalire al latino vicus, da tradursi come villaggio, secondo alcuni studiosi, oppure come via o passaggio, secondo altri. Il territorio di Viù è stato abitato sin dall’età preistorica, come attestano sia i reperti neolitici sia le incisioni rupestri ritrovati nel territorio. Anche la presenza romana ha lasciato testimonianze, come le monete romane rinvenute sul sito dove sorgeva l’antico castello nella frazione Versino. Nel 1159 il feudo di Viù passò ai Visconti di Baratonia. Dalla prima metà del secolo XIV le vicende storiche di Viù s’intrecciano con quelle di Casa Savoia: nel 1313 il territorio venne assegnato agli Acaja, successivamente, nel 1345, ad Amedeo VII, il Conte Rosso. Tra il 1333 e il 1335 i tre quarti del feudo passarono alla famiglia Giusti di Susa, poi nel 1350 vennero ceduti ai Provana di Carignano e Leinì. Nel 1465 la quarta parte venne ereditata dagli Arcourt. Solo nel 1633 il feudo venne unificato sotto la guida di Ottavio Provana, nominato primo conte di Viù dal duca Vittorio Amedeo I. Tra il 1799 e il 1815, durante la Restaurazione, nella frazione Maddalene venne collocato un avamposto delle truppe austro – russe, che avevano occupato Lanzo. Dopo il ritorno dei Savoia, Viù iniziò ad essere frequentato dalla nobiltà torinese e ne divenne sede di villeggiatura. VAI ALLA PAGINA |